Assassini in veste bianca

1. "Non ci vorrà tanto"

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  1. Chacedy
     
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    Prompt N.1 "Non ci vorrà tanto.."
    gennaio



    -"Non ci vorrà tanto, ho soltanto il numero 13.."
    Il vecchio Jack era, come sempre, seduto nella sala d'aspetto dell'ambulatorio. Ancora una volta, aveva avvertito un dolore lancinante provenire dal suo braccio destro. Allarmato si era recato, per la terza volta nello stesso mese, dal suo medico curante. Molte volte questi gli aveva detto: "Non è niente, lei è più sano di un pesce!", dopo una rapida visita. Jack aveva perso il conto di quante occhiate di insensibilità ed incomprensione aveva ricevuto negli ultimi tempi.
    Lui non ci voleva credere che fossero solamente gli acciacchi della vecchiaia. Continuava a pensare che quei sempre più frequenti dolori richiamassero un qualcosa di grave, come l'infarto che, qualche anno prima, si era portato via la sua adorata Meredith. Aveva paura. Glielo si poteva leggere chiaramente in faccia. Ma nessuno oramai ci faceva più caso. Quasi neppure lui. Si, aveva lasciato che la paura si tramutasse in puro e semplice dolore passivo.
    Davanti a lui c'erano ancora dieci numeri. Lui era il numero 13, e per farla proprio più masochista era persino Venerdì.
    -"Questa volta se ne accorgeranno che non è una cosa da niente."
    Pensava. Ed intanto premeva la propria mano sul braccio dolorante, come a volersi fare un male più atroce per dimenticare quello ora sempre più forte. Sentiva il sangue scorrere all'impazzata nelle vene. Gli pareva che di lì a poco i vasi gli sarebbero implosi. Ancora cinque numeri e finalmente avrebbe varcato la soglia di una delle stanze che aveva reputato sempre le più salutari: lo studio medico. Fin dall'infanzia, per ogni minimo dolore, la mamma lo portava allo studio medico per fare dei controlli, perchè lui era sempre stato un ragazzo che godeva di poca buona salute. Abituandosi all'idea quindi di vedere i medici come dei salvatori, Jack reputò che fossero dei super eroi. E avrebbe continuato su questa lunghezza d'onda se non si fosse ricreduto nell'arco degli ultimi anni. Infatti, a Meredith, avevano rilevato un misero calo di pressione e, per questo motivo, l'avevano spedita a casa senza problemi. Nel giro di due ore, la moglie del vecchio Jack, non faceva altro che lamentarsi di un dolore forte, insostenibile. E lui non poteva fare altro che darle contro dicendole che sarebbe passato presto. Si, sarebbe passato veramente presto. Infatti, allo scoccare della terza ora Meredith si spense come una candela del compleanno. Infarto. Non è niente, Solo un calo di pressione, dicevano i signori in bianco. Andrà tutto bene, dicevano gli assassini della medicina.
    -"Ah Meredith.. non ti preoccupare.. tra poco probabilmente staremo insieme'' rifletteva Jack. Si sentiva che tra non molto avrebbe raggiunto la sua amata. Dolore. Tristezza. Indifferenza. Rabbia. Erano queste le mozioni che provava il povero uomo immerso in un mondo crudele che soltanto lui stava ora testando. Nulla di più, nulla di meno.
    Il viso segnato dagli anni era caldo come l'inferno, gli occhi si mostravano sempre più spenti, la fronte era ben distesa e tranquilla - tanto che ogni ruga sembrava svanita -, il bigliettino tenuto stretto tra le mani.
    Venerdì 13 Agosto, ore 16.23. Ricordatelo bene, mondo, questo giorno. Stai segnando la fine di un'altra vita a causa della tua ottusità ed indifferenza. Scrivilo nell'Universo, tra i miriadi di stelle che ti circondano, perchè è la il posto in cui finiscono le anime dei tuoi abitanti. -"Non ci vorrà tanto, ho solo il numero 13.."- Diceva Jack, prima di lasciarti per l'eternità.
     
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